
Fergal è arrabbiato: il piccolo drago che ci insegna a gestire le vampate d’ira
Fergal, il draghetto protagonista della storia, è un tipetto molto simpatico. L’unico difetto che ha è che quando qualcuno gli ordina di fare una cosa, gli viene una rabbia tremenda. Come quella volta che il papà gli ha spiegato che se voleva il dolce, prima doveva mangiare la verdura, e Fergal ha dato fuoco al piatto; o quella volta in cui gli amici gli hanno detto che se voleva giocare a calcio sarebbe dovuto andare in porta, e lui ha carbonizzato la porta; o quando il castoro gli ha fatto presente che era il momento di saltare un turno,, e lui ha incendiato il tabellone del gioco in scatola. Ad un certo punto, comprensibilmente, gli animali del bosco non vogliono più giocare con lui e il povero Fergal si trova da solo. Il draghetto va a lamentarsi dalla mamma di questa ingiustizia. Ma mamma drago, invece di compatirlo, gli spiega che l’ideale sarebbe imparare a controllare la rabbia piuttosto che prendersela con il mondo crudele. Da lì cambia tutto: la madre gli svela come fa lei a gestire l’ira e Fergal va a farsi raccontare da ognuno dei suoi amici che cosa fanno quando sono arrabbiati e si sentono sopraffatti. Alla fine del libro il drago ha collezionato un catalogo di consigli di mindfulness e riesce anche a portare i suoi amici in cielo con una mongolfiera, utilizzando il prezioso fuoco che prima sprecava per incendiare tutto.
Ma perchè dovreste leggere “Fergal è arrabbiato” assieme ai vostri bambini?
«Anzitutto per la bellezza dei disegni: sono tavole curate e molto esplicative, di facile comprensione per il bambino. Ad esempio Fergal quando si arrabbia diventa evidentemente molto rosso e quando distrugge qualcosa lo carbonizza in maniera netta», ci spiega Simona Fico, pedagogista e autrice del libro “Ale e Sofi: amici, uguali e diversi, ma gentili” (Pav Edizioni).
«Poi perché è un libro molto fedele alla realtà: mostra chiaramente cosa vive un bambino quando si arrabbia sia a livello concreto (restituendo scene di vita quotidiana come la litigata sul campo da calcio al parchetto) sia a livello simbolico: ad esempio il fuoco che esce dalla bocca di Fergal potrebbe rappresentare gli oggetti scagliati o le brutte parole dette alla mamma in un momento d’ira. E soprattutto mostra un modo concreto per uscirne».
La storia è molto divertente, è adatta dai bambini del nido alla materna e ha un finale positivo: «insegna come l’energia che spesso spendiamo per la rabbia può essere usata per azioni molto più costruttive».
«Io lo consiglierei a tutti: la rabbia la provano anche i bambini pacati, non è detto che se non la dimostrano esteriormente, al loro interno non siano in difficoltà. Quando un bambino è arrabbiato è inutile leggere il libro: facciamolo correre, saltare, bere un bicchiere d’acqua. Poi quando si è calmato, proponiamogli la lettura del testo e proviamo a verbalizzare i suoi sentimenti: “Caspita ieri eri proprio arrabbiato come Fergal. E hai visto come fa lui a tranquillizzarsi? E tu come fai?”. La maturazione emotiva arriva dopo l’adolescenza, quindi ci vuole pazienza e costanza».
Fergal è arrabbiato: le nuove avventure del draghetto
Per chi si fosse appassionato alla saga del draghetto iracondo, ci sono altre sue avventure nel catalogo Lapis: “Che pasticcio, Fergal!” e “Una sorellina per Fergal”.
«La rabbia, come la tempesta infuria e distrugge. Ma se hai un buon riparo, sei salvo. Sii il riparo del tuo bambino: fermo, calmo e presente. Respirate insieme». Simona Fico