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Come vivere l’Avvento in famiglia: i consigli di Don Luciano Pozzi

Avvento: i consigli su come viverlo dal ponte dell’Immacolata

Il Natale è davvero uno dei momenti più belli dell’anno, ma l’odierna cultura della performance non ci risparmia neanche questo frangente. Come vivere l’Avvento in famiglia senza stravolgerne il senso?

Ci aiuta don Luciano Pozzi, sacerdote diocesano che segue il Vispe e la parrocchia di Badile.

«Tendenzialmente per l’adulto i giorni dopo l’Immacolata sono giorni d’ansia e di fretta a rincorrere tradizioni che, invece di dare senso e sollievo, non si vede l’ora che passino. Certo è che, come alla fine dell’anno scolastico, ogni realtà che vi coinvolge VUOLE (ESIGE) il suo momento natalizio e così pranzi, cene… aziendali, familiari, parrocchiali, di gruppo, d’asilo, di scuola… e poi le recite, la novena, il concerto, il coro, la Messa di Natale… »

Come arrivare al 24 dicembre senza essere esauriti?

«Forse il primo obiettivo delle sere del ponte dell’Immacolata (quando c’è), nella tana di casa, prima ancora del presepe, è guardare insieme alle due settimane successive e, uscendo da ansie da presenzialismo totale, scegliere cosa sia da non perdere, cosa sia d’obbligo, a cosa si possa fare a meno di partecipare. Forse agli occhi del bambino il bello di questi giorni e dei giorni di vacanza natalizia è che si vivono momenti più “lenti” e più “gratuiti”, insieme».

Proviamo a farci guidare da questo criterio?

 

Come vivere l’Avvento in famiglia: il senso dei regali

Come ci dobbiamo giostrare tra le varie letterine a Babbo Natale e Gesù bambino?

«L’obiettivo è fare in modo che  la tradizione dei regali non offuschi il senso del Natale. IL regalo del Natale è certamente la nascita di Gesù, sole che argina le tenebre, compimento delle promesse…è l’Emmanuele: il regalo di Dio in linea con tutta la storia della salvezza è dire IO SONO CON TE. Questo in fondo è il senso del regalo. Non è possibile forse con tutti ,ma se dalla terza settimana di Avvenro ogni sera si pensasse ad una persona a cui vogliamo fare un regalo chiedendoci in che modo possiamo esprimere la frase: “per quel che posso io ci sono, sono con te”: magari più con un regalo simbolico: talvolta riesco a dirlo con qualche scritto più che con un oggetto… Insegniamo anche ai bambini questo? Anche la visita parenti (esercizio pesantissimo dei tempi natalizi) possiamo motivarla così e magari spalmarla in un arco un po’ più ampio di tempo invece di affannarci nei due giorni festivi di Natale?».

 

Come vivere l’Avvento in famiglia: il Presepe

E per quanto riguarda le statuine dei pastoreli e della Sacra Famiglia?

«Anche il presepe può essere un’opportunità o un’ansia. Se riuscite a “perdere” tempo con gusto insieme nella preparazione fatelo, altrimenti usate qualcosa di più “stilizzato” che aggiungete un pezzo per volta alla vostra corona d’Avvento, magari durante la Novena».

 

Come vivere l’Avvento in famiglia: i Vangeli dell’infanzia

Può essere buona cosa nei giorni della novena leggere brani dai vangeli dell’infanzia, i primi capitoli di Matteo o di Luca. Potreste seguire i vangeli letti nelle messe di quei giorni o prendere qualche testo per bambini che riporta alcuni di quei testi e aggiungere al presepe il personaggio del giorno trovato nel Vangelo. Vi metto di seguito i brani dei Vangeli dei giorni prima di Natale.

 

http://www.chiesadimilano.it/cms/almanacco/letture-rito-ambrosiano

 

25.12.13 Messe proprie del Natale

 

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